L’istogramma è alla base di tutto

Riassunto del video pubblicato da Youtube.

Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=KqSmSBmpsi8&t=299s

di Emanuele Brilli (Photoshop and Photography, www.photoshoptutoria.it tutorial software e molto altro)

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L’istogramma è un dato importante di una fotografia digitale perché permette di interpretarla correttamente.

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Nota aggiunta.

Esso è un grafico che mostra la distribuzione dei livelli di luminosità di una foto, cioè  un grafico in cui viene diagrammato il numero di pixel che hanno una data intensità luminosa in funzione delle varie intensità luminose che nella scala digitale più comune vanno da 0 a 255. Qui è riportato un esempio.

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Esso è strettamente correlato ai tre dati fondamentali di una fotografia e cioè diaframma, tempo di esposizione e sensibilità: quindi saper leggere un istogramma è un aspetto molto importante del “fare fotografia”.

Il suo andamento ci dà “il numero di pixel nelle zone d’ombra, quello nei mezzi toni e quello nelle zone chiare. Nella figura seguente si possono vedere tre esempi di istogrammi:

E qui si può subito notare che esiste l’istogramma generale di una foto (cioè l’istogramma del canale composito in due esempi) e l’istogramma dei singoli canali di una foto (rosso, verde e blu).

La caratteristica forse più importante di un istogramma è che esso è legato alla gamma dinamica del sensore, cioè alla capacità di leggere e “rendere” tutte le varie sfumature di luce: più la gamma dinamica è estesa e maggiore sarà questa capacità.

Il sensore ha infatti una gamma dinamica dell’occhio umano e quindi non sarà in grado di leggere e “rendere” ad esempio le aree molto poco e quasi per niente illuminate.

Quindi nella scala delle intensità luminose da 0 a 255, avremmo le zone in cui l’intensità è zero o molto vicina a zero in cui l’immagine è nera (o chiusa) senza poter distinguere sfumature, e le zone in cui l’intensità è 255 o molto vicina a tale valore in cui l’immagine è bianca (o bruciata) senza poter distinguere sfumature. Questo ovviamente influenza moltissimo la forma dell’istogramma.

All’interno di questi estremi saranno distribuite le intensità delle esposizioni, che avranno andamenti fortemente diversificati a seconda delle scene ritratte.

Anche se un istogramma è legato alla scena fotografata e l’istogramma corretto di una foto non è necessariamente uguale all’istogramma corretto di un’altra foto, sicuramente è un fatto positivo se il numero di pixel più illuminati è maggiore nella parte centrale dell’istogramma, e quindi se l’intensità dell’esposizione è maggiore nella parte centrale dell’istogramma, ovvero si riferisce ai mezzi toni dell’immagine.

  • Se il numero dei pixel è maggiore nella parte sinistra dell’istogramma la foto è tendenzialmente sottoesposta mente se è maggiore nella parte destra dell’istogramma la foto è tendenzialmente sovraesposta: nei due casi occorrerà intervenire in modo appropriato su tempo di esposizione, valore del diaframma e sensibilità per aumentare il numero dei pixel centrali ed evitare foto troppo scure o troppo chiare.
  • Se abbiamo forti differenze di luminosità nella scena (e quindi istogrammi con massimi agli estremi e una “buca” centrale) si possono scattare almeno due foto, di cui una esposta per le ombre che risulteranno così ben dettagliate bruciando deliberatamente le aree più illuminate,

e una per le alte luci che risulteranno così ben dettagliate chiudendo deliberatamente le aree più scure. Quindi con Photoshop si possono fondere le due immagini ottenendo un’immagine in cui l’illuminazione è più uniformemente distribuita e l’istogramma si è arricchito nella sua parte centrale

 

Tutorial riportato per iscritto dalla redazione di Photocufi.it sulla base del video di Emanuele Brilli apparso su Youtube. La nota aggiunta è della redazione di Photocufi.it

 

 

 

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